15/07/2013

L'INCUBATORE I3P DI TORINO È IL QUARTO MIGLIORE IN EUROPA E IL DODICESIMO NEL MONDO

Il riconoscimento arriva dal rapporto annuale University Business Incubator. Soddisfazione del presidente Cantamessa, dell'assessore Porchietto e del rettore Gilli. I3P, l'Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, è al quarto posto nella classifica dei migliori incubatori universitari europei e al dodicesimo a livello mondiale. Lo ha stabilito il rapporto annuale UBI (University Business Incubator), realizzato in collaborazione con le Università svedesi di Chalmers e di Linkoping, che ha preso in esame 150 incubatori di 22 paesi, valutandone in modo oggettivo la qualità dei servizi offerti alle startup e il valore generato per i territori di riferimento. Per il presidente di I3P, Marco Cantamessa: "Si tratta di un risultato prestigioso, che riconosce i risultati raggiunti dal nostro incubatore all’interno di un settore che sta diventando sempre più affollato e competitivo. In particolare, esso va a premiare non solo il lavoro svolto dalla struttura di I3P, ma anche e soprattutto la non comune capacità delle istituzioni del nostro territorio di lavorare insieme per coniugare le attività di ricerca, di trasferimento tecnologico e di sviluppo industriale". I3P è il più grande e "antico" incubatore italiano. Dal '99 ad oggi, nei suoi 14 anni di attività, ha avviato 147 start up che hanno saputo mettere a frutto i risultati della ricerca in diversi settori: ICT, Cleantech, Medtech, Industrial, Elettronica e automazione. Complessivamente, le imprese incubate da I3P hanno raggiunto nel 2012 più di 700 posti di lavoro e creato un giro d’affari di 50 milioni di euro. Ogni anno, tra la crescita delle imprese esistenti e la nascita di quelle nuove, l’incubatore contribuisce alla creazione di circa 80 nuovi posti di lavoro. "Il riconoscimento conseguito dall'incubatore del Politecnico di Torino - commenta l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto - dimostra che abbiamo un sistema formativo in grado di eccellere nel mondo e capace di coniugare studio e lavoro. Spesso di guarda alla Germania come modello: credo che l'Italia dovrebbe imparare a guardare al proprio interno, premiando chi come gli incubatori piemontesi esporta innovazione e futuro. Il Piemonte deve comprendere che la sua vocazione naturale è quella di laboratorio di nuove idee e su questo la politica deve investire per far ripartire la nostra economia". Soddisfazione è espressa anche dal rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli. “Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato, che riconferma ancora una volta che il modello proposto dal nostro Ateneo è vincente. Strategie di mercato ben organizzate, contatti stretti con il territorio ma apertura alle esigenze globali, attenzione ai nuovi orientamenti del business, ma soprattutto la passione dei nostri giovani startupper, sono gli ingredienti che hanno permesso di raggiungere questo successo. Il Politecnico in questi anni ha creduto molto nel potenziamento dei rapporti tra università e impresa e nel supporto all'imprenditorialità per i nostri studenti e ricercatori e il risultato è una realtà di eccellenza significativa a livello europeo”. L'incubatore torinese ha inoltre appena ricevuto, tra i primi in Italia, la "validazione" di "incubatore certificato di startup” in base alla legge 221/2012 che ha introdotto importanti misure a supporto del settore delle start up innovative. "La scelta del Ministero di porre una soglia di accesso assai alta - ha commentato Cantamessa - costituisce una scelta politica importante, che contribuirà alla polarizzazione del “settore delle startup” in specifiche aree geografiche capaci di creare condizioni attrattive per la nascita e lo sviluppo delle nuove imprese. In questo ambito, Torino risulta sicuramente uno dei potenziali “poli di attrazione” del nostro Paese".

Il riconoscimento arriva dal rapporto annuale University Business Incubator. Soddisfazione del presidente Cantamessa, dell'assessore Porchietto e del rettore Gilli. I3P, l'Incubatore di imprese innovative del Politecnico di Torino, è al quarto posto nella classifica dei migliori incubatori universitari europei e al dodicesimo a livello mondiale. Lo ha stabilito il rapporto annuale UBI (University Business Incubator), realizzato in collaborazione con le Università svedesi di Chalmers e di Linkoping, che ha preso in esame 150 incubatori di 22 paesi, valutandone in modo oggettivo la qualità dei servizi offerti alle startup e il valore generato per i territori di riferimento. Per il presidente di I3P, Marco Cantamessa: "Si tratta di un risultato prestigioso, che riconosce i risultati raggiunti dal nostro incubatore all’interno di un settore che sta diventando sempre più affollato e competitivo. In particolare, esso va a premiare non solo il lavoro svolto dalla struttura di I3P, ma anche e soprattutto la non comune capacità delle istituzioni del nostro territorio di lavorare insieme per coniugare le attività di ricerca, di trasferimento tecnologico e di sviluppo industriale". I3P è il più grande e "antico" incubatore italiano. Dal '99 ad oggi, nei suoi 14 anni di attività, ha avviato 147 start up che hanno saputo mettere a frutto i risultati della ricerca in diversi settori: ICT, Cleantech, Medtech, Industrial, Elettronica e automazione. Complessivamente, le imprese incubate da I3P hanno raggiunto nel 2012 più di 700 posti di lavoro e creato un giro d’affari di 50 milioni di euro. Ogni anno, tra la crescita delle imprese esistenti e la nascita di quelle nuove, l’incubatore contribuisce alla creazione di circa 80 nuovi posti di lavoro. "Il riconoscimento conseguito dall'incubatore del Politecnico di Torino - commenta l'assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Claudia Porchietto - dimostra che abbiamo un sistema formativo in grado di eccellere nel mondo e capace di coniugare studio e lavoro. Spesso di guarda alla Germania come modello: credo che l'Italia dovrebbe imparare a guardare al proprio interno, premiando chi come gli incubatori piemontesi esporta innovazione e futuro. Il Piemonte deve comprendere che la sua vocazione naturale è quella di laboratorio di nuove idee e su questo la politica deve investire per far ripartire la nostra economia". Soddisfazione è espressa anche dal rettore del Politecnico di Torino, Marco Gilli. “Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato, che riconferma ancora una volta che il modello proposto dal nostro Ateneo è vincente. Strategie di mercato ben organizzate, contatti stretti con il territorio ma apertura alle esigenze globali, attenzione ai nuovi orientamenti del business, ma soprattutto la passione dei nostri giovani startupper, sono gli ingredienti che hanno permesso di raggiungere questo successo. Il Politecnico in questi anni ha creduto molto nel potenziamento dei rapporti tra università e impresa e nel supporto all'imprenditorialità per i nostri studenti e ricercatori e il risultato è una realtà di eccellenza significativa a livello europeo”. L'incubatore torinese ha inoltre appena ricevuto, tra i primi in Italia, la "validazione" di "incubatore certificato di startup” in base alla legge 221/2012 che ha introdotto importanti misure a supporto del settore delle start up innovative. "La scelta del Ministero di porre una soglia di accesso assai alta - ha commentato Cantamessa - costituisce una scelta politica importante, che contribuirà alla polarizzazione del “settore delle startup” in specifiche aree geografiche capaci di creare condizioni attrattive per la nascita e lo sviluppo delle nuove imprese. In questo ambito, Torino risulta sicuramente uno dei potenziali “poli di attrazione” del nostro Paese".

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