Aperò, il vassoio da buffet lidea di Tiziana e Sandro che è diventata un brevetto
ÂSi può fare impresa con forbici e cartoneÂ. IN PIEDI, al buffet. Ma dove appoggiare piatti, posate e bicchieri? Ecco che Aperò arriva in soccorso dei commensali. Un vassoio super leggero, pratico e pieghevole. L'idea è nata sul campo. 'Per caso - ricorda Tiziana Terazzan, 54 anni, che insieme al suo socio, Sandro Rizzo, di 46, ha dato vita a Aperò -. Una sera eravamo a un apericena per la presentazione del libro di un amico. CÂera un buffet con manicaretti e vino. Ma nessun tavolo per appoggiarsi. Così io e Sandro abbiamo pensato a una soluzione'. Detto, fatto. Appena arrivata a casa la coppia ha realizzato il prototipo, utilizzando una scatola di cornflakes e una bottiglietta di plastica. 'Subito dopo  racconta Tiziana - ci siamo fiondati all'ufficio brevetti. Più che altro per capire cosa fare, dato che a noi avevano insegnato che le idee si hanno e basta ...'. Nonci è voluto molto per buttar giù un elenco di cosa serviva: uno studio brevettuale, un grafico, e una cartotecnica per realizzare dei prototipi. 'Oggi con il nostro brevetto  spiegano i soci - siamo arrivati al prototipo numero 43 e abbiamo avviato la produzione.Dal primo giorno ne abbiamo fatta di strada. Siamo la dimostrazione che si può fare impresa e innovazione semplicemente con un pezzo di cartone e un paio di forbici. LÂatteggiamento vince su tutto!'. E nel loro caso è ancora più vero. Già perchéquando si sono conosciuti, grazie a Facebook, Sandro aveva da poco abbandonato il lavoro - costruiva arredamenti su misura alla ricerca di nuovi stimoli, mentre Tiziana era in mobilità , separata dopo 23 anni di matrimonio con due figlie. Così, quasidal nulla, hanno deciso di reinventare le loro vite. ÂAvevo sempre vissuto  ricorda Tiziana - accontentandomi di volare basso. Poi ho capito che volevo qualcosa di piùÂ. E in Sandro ha trovato un alleato. ÂAbbiamo battezzato la nostra idea Aperò  spiegano -mica per lÂaperitivo. Piuttosto per le espressioni delle persone con cui ci confrontavamo: sopracciglia sollevate, sguardi ammiccanti  . ÂAahhhperò!Â. Questo dicevano. E poi, sinceramente, noi che lÂabbiamo creato non sapevamo mica come chiamarloÂ. Per idearlo Tiziana e Sandro sono partiti da tre requisiti: Aperò doveva essere pratico, consentendo alla gente di avere tutto a portata di mano; ecosostenibile (riciclato e riciclabile) e al 100 per cento, sia per il progetto che per la produzione, made in Italy. Costruito in cartone, usa e getta, Aperò viene consegnato steso e si monta in tre mosse. Con una mano sola si tiene il bicchiere (di qualsiasi foggia), il piatto e la forchetta: lo siindossa sullÂavambraccio, consentendo una gran libertà di movimento. ÂGiugno  concludono i due soci - è stato un mese importante. Abbiamo acquisito i nostri primi grandi clienti: Ecozema azienda produttrice di stoviglie compostabili, forniture di Londra 2012, e Minimo Impatto, grossa realtà nel commercio di articoli ecosostenibili. Partecipando al concorso Best Practices a Salerno, della Confindustria, abbiamo inoltre ottenuto il premio della Giuria della Stampa e siamo stati ammessi al programma Start Cup del Politecnico di Torino, superando le prime due fasi di selezione. Ora ci stiamo relazione con i grandi marchi per le forniture del nostro AperòÂ.