02/12/2013

Ex imprenditori e commercianti: ecco chi sono i Business Angels italiani

Istarter il 29 e 30 novembre ha invitato a Torino decine di potenziali benefattori che potrebbero investire in nuove idee e progetti originali. Parola d’ordine: rischiare. Puntare soldi su una startup non è più solo appannaggio dei grandi fondi di investimento, ma un’attività che attira in Italia sempre più finanziatori singoli. Persone che per passione o opportunità elargiscono anche centinaia di migliaia di euro per far decollare idee e progetti di giovani imprenditori. Come quelli incubati dall’acceleratore privato Istarter che il 29 e 30 novembre ha invitato a Torino decine di potenziali benefattori, tra cui anche loro: i business angels. Non si tratta solo di consumati affaristi e imprenditori ma anche di ex commercianti e professionisti con il pallino per gli investimenti. [...] Se una volta di investiva nel mattone, insomma, oggi si preferisce essere i primi a credere nel nuovo Google o Facebook. Fiutare il giusto affare però richiede competenze, analisi ed esperienza. Le stesse maturate da Vittorio Tallia, ex amminstratore di Rossignol (tra i gruppi leader nel settore degli articoli sportivi da neve), licenziatosi nel 2009 apposta per tramutarsi in angel. «L’ho fatto per curiosità, interesse, ma soprattutto per la voglia di rimettermi in gioco», spiega. Nel suo caso però la scelta della startup a cui fare da benefattore è stata laboriosa e meditata. «Sono entrato in contatto con l’incubatore del Politecnico di Torino, i3P , e tra le startup che mi hanno proposto c’era Acquatech». L’azienda è specializzata in dispositivi hi-tech per il nuoto, prodotti scelti anche alle Olimpiadi londinesi. «Abbiamo stimato che l’investimento necessario iniziale dovesse essere compreso tra i 100 e i 200 mila euro. Mi sembrava ne valesse la pena tanto che sono attualmente socio dell’impresa». Tallia preferisce concentrarsi su un progetto alla volta e non ha nessuna intenzione di rivendere la sua quota: preferisce mettere il suo impegno e la sua esperienza nell’impresa di cui è anche angel.

Istarter il 29 e 30 novembre ha invitato a Torino decine di potenziali benefattori che potrebbero investire in nuove idee e progetti originali. Parola d’ordine: rischiare. Puntare soldi su una startup non è più solo appannaggio dei grandi fondi di investimento, ma un’attività che attira in Italia sempre più finanziatori singoli. Persone che per passione o opportunità elargiscono anche centinaia di migliaia di euro per far decollare idee e progetti di giovani imprenditori. Come quelli incubati dall’acceleratore privato Istarter che il 29 e 30 novembre ha invitato a Torino decine di potenziali benefattori, tra cui anche loro: i business angels. Non si tratta solo di consumati affaristi e imprenditori ma anche di ex commercianti e professionisti con il pallino per gli investimenti. [...] Se una volta di investiva nel mattone, insomma, oggi si preferisce essere i primi a credere nel nuovo Google o Facebook. Fiutare il giusto affare però richiede competenze, analisi ed esperienza. Le stesse maturate da Vittorio Tallia, ex amminstratore di Rossignol (tra i gruppi leader nel settore degli articoli sportivi da neve), licenziatosi nel 2009 apposta per tramutarsi in angel. «L’ho fatto per curiosità, interesse, ma soprattutto per la voglia di rimettermi in gioco», spiega. Nel suo caso però la scelta della startup a cui fare da benefattore è stata laboriosa e meditata. «Sono entrato in contatto con l’incubatore del Politecnico di Torino, i3P , e tra le startup che mi hanno proposto c’era Acquatech». L’azienda è specializzata in dispositivi hi-tech per il nuoto, prodotti scelti anche alle Olimpiadi londinesi. «Abbiamo stimato che l’investimento necessario iniziale dovesse essere compreso tra i 100 e i 200 mila euro. Mi sembrava ne valesse la pena tanto che sono attualmente socio dell’impresa». Tallia preferisce concentrarsi su un progetto alla volta e non ha nessuna intenzione di rivendere la sua quota: preferisce mettere il suo impegno e la sua esperienza nell’impresa di cui è anche angel.

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