07/12/2012

Tiny Bull Studios è la startup dell’anno di Treatabit

E’ stata una software house specializzata nella creazione di videogiochi a vincere la competizione organizzata da Treatabit, il programma di supporto per i progetti digitali dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P). Sul podio, allestito martedì sera al Jazz Club, anche Regalister e Gnammo, alcuni dei 20 team che, da novembre 2011, hanno lanciato il loro prodotto o servizio online. La serata ha permesso di far presentare direttamente dai protagonisti di questa nuova frontiera del “business a colpi di click” le loro idee, i loro sogni, gli obiettivi finora raggiunti. Non è stata una convention digitale classica, con tanto di filmati o di presentazione in power point del prodotto, ma un momento di confronto dialettico, in cui i relatori avevano alle spalle solo il marchio della loro azienda e di fronte una folta platea di colleghi, amici e potenziali rivali. Di conseguenza più che la validità dell’idea e del progetto si è finito con il valutare la brillantezza dell’oratore di turno,

E’ stata una software house specializzata nella creazione di videogiochi a vincere la competizione organizzata da Treatabit, il programma di supporto per i progetti digitali dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P). Sul podio, allestito martedì sera al Jazz Club, anche Regalister e Gnammo, alcuni dei 20 team che, da novembre 2011, hanno lanciato il loro prodotto o servizio online. La serata ha permesso di far presentare direttamente dai protagonisti di questa nuova frontiera del “business a colpi di click” le loro idee, i loro sogni, gli obiettivi finora raggiunti. Non è stata una convention digitale classica, con tanto di filmati o di presentazione in power point del prodotto, ma un momento di confronto dialettico, in cui i relatori avevano alle spalle solo il marchio della loro azienda e di fronte una folta platea di colleghi, amici e potenziali rivali. Di conseguenza più che la validità dell’idea e del progetto si è finito con il valutare la brillantezza dell’oratore di turno,

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